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Confidenzialmente alla Signora del tempo
Non so perché Signora sono stato sempre propenso ad immaginarti anziana non bella, bianca di capelli come mia madre, e con voce di preghiera, sguardo dimesso di chi implora. Le mani te le ho sempre viste rugose le unghie consunte di lisciva nel bucato di cenere e in sforzi di pazienza le stanche movenze delle braccia. Scusami se in sogno t’ho accarezzato il petto: volevo toccarti il cuore sentire vento e lacrime di spade e farvi sostare il mondo: storia di un’alleanza che si rinnova, in cui si giura e all’istante si tradisce. Perdona, Signora del tempo che non conosci tempo, perdona se con il viso t’ho sfiorato il ventre, custode e testimone, prova d’incontro tra Spirito e carne di dolore.
[ Tratta da Io e la Signora del tempo, di Gianni Rescigno, Biblioteca S. Maria a Mare, 2004 ]
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Lei era una bambina che qualunque collina avrebbe voluto avere come sole. Da tempo immemorabile era bella. E più che una bambina era una stella.
Più che una stella era qualunque cosa. Più di qualunque cosa era amorosa, più di qualunque amore decorosa: di tutto l'universo era la sposa.
[ Tratta da Maria, Aldo Nove, Einaudi ]
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Maria concepisce Cristo
Venne un vento magnifico a frantumare il sonno, sazio d’aromi, stordito dalla luce. Con la sua ala mi sfiorò la destra mai più così vicina all’assoluto. Il suo nome vuol dire messaggero del fuoco, ma a me piacque chiamarlo bocca di melagrana che sparge sulla terra chicchi di metamorfosi. Lui colse le delizie del mio petto, dolore che sconfina nel piacere. le mani bianche di giglio e sopraccigli come orli notturni. L’anima si curvò su un sottile cristallo, lucente come l’oro. Mai vidi il suo grembo, ma spasimai tutta raccolta nelle membra e negli occhi. Gocce rosse di sangue lasciate sulla veste, miei fiori d’amarilli, hanno sognato cose lontane più delle costellazioni.
[ Tratta da Il messaggero del fuoco, Franca Alaimo, Edizioni Thule. Della stessa autrice segnaliamo anche Annunciazioni, LaRecherche.it ]
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Una cortesia
Dentro il quadro la pittura ti ha sospesa nell’atto di camminare. Avevi una emme maiuscola sul petto – mi dissero che il tuo nome è Maria.
Ti mostrerai su questi prati nella luce di primavera? Magari sorridendo e annunciando la fine del giudizio. Te lo chiedo come una cortesia.
[ Tratta da Insistenze, inedito di Roberto Maggiani ]
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Ahi! Quella chiusa adolescenza ingrata nella casa di Udine, remota. Così quel giorno che apparisti all'Altra... Come ombrello che s'apre il tuo frusciare, per scrollarti le gocce, solo un modo, fra tanti, di annunciare... M'avessi detto: "Maria, sarai madre...", t'avrei cacciato e chiuse le finestre. Non avevo io dietro le ali, ma la schiena pudica, un poco curva per i seni iniziali. E quella luce su tante miserie: la povera cucina, quattro pentole, Elisabetta intenta a ventilare un fuoco che non prende. E ritrovarmi una ragazza- madre?
[ Tratta da Laude dell'identificazione con Maria, Maria Grazia Lenisa, LaRecherche.it ]
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Madonna della Misericordia
Ammetti tutti sotto l'ampio manto
[ Tratta da Madonne e donne, di Davide Puccini, LietoColle ]
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